Festival dell’Opera buffa napoletana 2022

Direzione artistica Massimiliano Sacchi

“Quando avrò scritto mi si ricercherà ovunque…con un’opera a Napoli ci si fa più onore e credito che non dando cento concerti in Germania”
W.A.Mozart
Lettere al Padre

Dal 2 al 6  novembre Teato Nuovo e  alla Sala Assoli – Napoli

L’opera buffa napoletana era il prodotto di un ambiente culturale vivissimo e con radici antiche. Vero e proprio teatro a cielo aperto, la Napoli del ‘700 era animata da un fermento artistico di grandissimo spessore, nei teatri e per  le strade. Folte schiere di musicisti ed interpreti provenienti dai quattro conservatori napoletani, di fatto delle super-agenzie specializzate nella formazione di compositori e virtuosi, animavano il grandissimo numero di feste sacre e profane che si svolgevano incessantemente in una metropoli che contava più di un milione di abitanti e numerosissimi visitatori di ogni provenienza geografica. Il Festival dell’Opera Buffa Napoletana mette in scena i manoscritti ritrovati del teatro musicale napoletano del ‘700 con messe in scena libere, infedeli e perciò profondamente affini allo spirito della materia. La seconda edizione del Festival dell’Opera Buffa Napoletana si svolgerà dal 2 al 6 novembre a Sala Assoli e al Teatro Nuovo, coinvolgendo così l’intero edificio del teatro. In questa edizione L’amante ridicolo di Niccolò Piccinni risuona per la prima volta al Teatro Nuovo dove debuttò nel lontano 1757, e La zingaretta di Leonardo Leo si fa ascoltare dal pubblico così come l’aveva scritta l’autore, mentre Livietta + Tracollo di Pergolesi si veste di suoni elettronici mostrandosi in tutta la sua modernità. L’opera buffa ritorna nei Quartieri Spagnoli dove visse la sua infanzia, diventando presto un’attrattiva di grande richiamo per tutte le classi sociali, che affollavano ogni sera il “Teatro Nuovo sopra Toledo”. Il Teatro Nuovo fu costruito nel 1723 su progetto dell’architetto e scenografo Domenico Vaccaro che, sfruttando la pendenza dei Quartieri Spagnoli dove sorge lo storico teatro, creò una platea di 200 posti e 5 file di 13 palchi. Divenne subito il tempio dell’Opera Buffa e qui debuttarono le operine di Domenico Cimarosa e Paisiello. Inoltre rappresentò un vero esperimento di integrazione tra le classi sociali, accogliendo in platea sia la nobiltà e che il popolo. Nel corso degli anni il Teatro Nuovo subì varie modifiche architettoniche anche a causa degli incendi che lo distrussero, come accadde nel 1935. Oggi l’edificio ospita un hotel e due spazi teatrali che programmano teatro contemporaneo: Teatro Nuovo e Sala Assoli gestite rispettivamente da Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo Centro di Produzione Teatrale.

 

 

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